Volevo, con questo articolo, cominciare un viaggio nei ricordi della nostra storia di piccola/grande società sportiva. In questa prima puntata vorrei ricordare l’idea che ha fatto nascere il Sanlo; nelle prossime mi piacerebbe ricordare i tanti episodi che hanno arricchito le nostre vite in maglia arancionera. Aiutatemi a ricordarli e a descriverli!
È stata una grande idea. È stata una grande avventura. È ancora una grande amicizia.
Direi che per definire l’esperienza che abbiamo vissuto con il San Lorenzo, squadra di calcio a 5 che ha giocato per 14 anni nel campionato del Csi di Lodi, può anche bastare la prima riga di questo articolo.
In quelle poche parole infatti si sintetizza quello che abbiamo vissuto e quello che tuttora sentiamo dentro il nostro cuore.
Tutto è iniziato nel mese di maggio del lontano 2001. Quasi venti anni fa.
Come al solito all’oratorio della Parrocchia di San Lorenzo in Lodi si stava svolgendo il tradizionale Torneo Serale. Un piccolo torneo, i cui premi non erano in denaro e in cui se si vinceva si portava a casa una coppa spesso riciclata, ma che per noi dell’oratorio era come vincere lo scudetto, ma che dico?, la Champions League, ma che dico?, la coppa del Mondo.. o tutti e tre i trofei insieme.
Ero seduto al tavolo del bar dell’oratorio con i miei amici. Raccontavo a tutti come un paio di anni prima, con una squadra non molto forte ma affiatata, avevamo vinto a sorpresa il girone di qualificazione nel quale c’erano anche i campioni uscenti, ma che avevamo perso poi un rocambolesco quarto di finale. Il segreto, spiegavo, non avendo fuoriclasse nella nostra squadra, era che avevamo cominciato a giocare insieme qualche mese prima dell’inizio del torneo e le continue partite fatte ci avevano permesso di conoscerci l’un l’altro: sapevo che movimenti avrebbero fatto i miei compagni di squadra in anticipo e sapevo servirli al meglio; sapevo che Paolo avrebbe fatto una finta per portare la palla sul suo destro, così mi allargavo per lasciarlo nell’uno contro uno con il difensore avversario; sapevo che quando un avversario tirava in porta Cesare, tra i pali, preferiva vedere partire il pallone, per cui non dovevo coprirgli troppo la visuale. Insomma eravamo un meccanismo che funzionava bene.
A quella discussione aveva partecipato anche il nostro amico Marco, che all’improvviso ci disse: “Ma perché non fate una squadra di ragazzi dell’oratorio?”.
Nella stagione appena conclusa avevo partecipato con gli amici del bar che frequentavo al neonato torneo di calcio a 5 organizzato dal Csi di Lodi, così in un istante completai l’idea del mio amico Marco: “Perché non facciamo una squadra di ragazzi dell’oratorio e partecipiamo al campionato del Csi?”.
L’idea fu subito accolta con entusiasmo dagli amici seduti al tavolo con me e nel giro di un paio di settimane avevamo raccolto abbastanza gente per poter pensare di iscriverci al torneo.
A settembre quell’idea, quel sogno, divenne realtà e a ottobre del 2001 partecipammo al campionato di calcio a 5 del Csi, il primo di ben 13 campionati disputati. Nel mezzo ci è passata una vita.
Dopo un primo anno in cui abbiamo pagato un po’ di inesperienza, dove sfiorammo il quarto posto che ci avrebbe permesso di partecipare alla fase finale del Torneo, l’anno successivo il numero di persone che si unì alla nostra squadra fu tale che dovemmo formare ben due squadre: il S. Lorenzo A (per gli amici SanloA) e il S. Lorenzo B (per gli amici SanloB).
Non solo ragazzi dell’0ratorio, ma anche amici che con il tempo sono stati contagiati dalla nostra energia e dalla bellezza del nostro stare insieme. Molti non ne hanno più potuto fare a meno.
Il torneo ogni anno diventava più frequentato, tanto che si dovettero fare due gironi per poter far partecipare tutte le squadre che volevano iscriversi.
La mia formazione, il Sanlo B, ha combattuto sempre dignitosamente, ma non è mai riuscita a ottenere grandi risultati. Il Sanlo A, sempre ai vertici del campionato, ha sfiorato per due volte la vittoria cedendo solo nella finalissima agli avversari.
All’inizio del 2008 molti ragazzi del Sanlo A hanno smesso di giocare, così il Sanlo B è rimasto l’unico San Lorenzo. L’onore di difendere la nostra maglia ha portato a una crescita esponenziale della nostra voglia di giocare, dell’allenarci con impegno, di essere squadra, ma prima ancora amici.
Questo ci ha portato a lottare per le prime posizioni ogni anno, ma non siamo mai riusciti ad agguantare quella vittoria che per la gioia che ci mettevamo nel giocare e per la bellezza del gruppo che avevamo creato, avremmo sicuramente meritato.
Dopo tanti anni insieme, con squadre sempre più giovani da affrontare, abbiamo subito anche l’onta della retrocessione nella serie inferiore, ma mai ci è mancata la voglia di stare insieme.
L’estate del 2014, tredici anni dopo l’inizio del sogno, ha segnato anche la fine della nostra avventura; eravamo cresciuti con il Sanlo e anche nelle nostre vite. Le famiglie, i figli reclamavano giustamente i loro spazi.
È stato un dispiacere smettere, ma alla fine ho pensato: qual è stato il senso di tutto quello che abbiamo fatto?
Creare un bel gruppo, che giocasse e si divertisse insieme.
Ci siamo riusciti?
Assolutamente sì. È questo vale più di qualsiasi campionato che avremmo potuto vincere.
Quando la voglia di scendere ancora insieme in campo si fa troppo forte, basta mandare un messaggio al resto della squadra e prima o poi si organizza una partita.
E quando calchiamo il rettangolo di gioco si torna indietro nel tempo, con in più la forza di un’amicizia cresciuta e rinforzatasi con il tempo. Perché il Sanlo non è stata solo la nostra squadra, ma la nostra forza, il simbolo della nostra amicizia.
Oggi come allora forza Sanlo! sì, se puede!
M